Nota: quest’argomento è stato trattato originariamente come reportage audio in tedesco svizzero. Per ascoltarlo, cliccare qui.
Che cosa si intende con bagno di bosco?
Sonja Grossenbacher: Il «bagno di bosco» non deve essere confuso con un bagno fisico in un ruscello tra gli alberi. Il concetto definisce piuttosto l’immersione consapevole nell’atmosfera unica del bosco – vissuta con tutti i sensi. L’obiettivo è rilassarsi, cambiare il punto di vista e tornare a casa sentendosi meglio.
Da dove viene la pratica del bagno di bosco?
Sonja Grossenbacher: Il bagno di bosco – o shinrin-yoku – trova origine in Giappone. Nel paese del sol levante questa pratica è diffusa già da oltre 30 anni ed è persino prescritta dai medici. Inoltre, sempre in Giappone, gli effetti benefici delle aree boschive sono oggetto di numerosi studi. Oggi ad interessarsi a quest’argomento e a dedicarvi ricerche sono anche altri paesi, come Germania, Svezia, Stati Uniti o Nuova Zelanda.
Qualcuno potrebbe obiettare che il bagno di bosco ha un che di esoterico. Cosa risponderebbe a queste critiche?
Sonja Grossenbacher: Per me questa pratica non ha niente a che vedere con l’esoterismo. Si tratta semplicemente di avere consapevolezza della natura e trovare un modo per mettere da parte le preoccupazioni di tutti i giorni. Attraverso questo allenamento dell’attenzione nel contesto boschivo ci immergiamo in un mondo completamente nuovo. L’obiettivo è staccare la spina. Cosa che nella normale vita di tutti giorni non è sempre facile. Certo, possiamo provare a dire, «adesso stacco», ma i casi in cui ci riusciamo sono davvero rari. Nel bosco, invece, è molto più facile.
Qual è il modo migliore per fare un «bagno di bosco»?
Sonja Grossenbacher: Fondamentale è attivare e utilizzare tutti i sensi. Che odori percepisco? Che rumori sento? Che sensazione provo accarezzando la corteccia dell’albero? Così facendo posso chiedermi: cosa muove in me quest’esperienza? Come mi sento? Un esempio di esercizio potrebbe essere sedersi sul tronco di un albero, chiudere gli occhi e ascoltare per cinque minuti la natura. Sentiremo rumori che non avevamo mai percepito prima. Oppure possiamo togliere le scarpe e camminare a piedi nudi sul muschio – è una sensazione meravigliosa, ve la consiglio.
Cosa succede nel nostro corpo durante questi esercizi?
Sonja Grossenbacher: Il sistema nervoso parasimpatico, per esempio, si attiva. Stiamo parlando del «vettore» della calma che porta il nostro sistema neurovegetativo in una condizione di equilibrio. Inoltre, i livelli di adrenalina e di altri ormoni dello stress scendono. Praticare esercizi di consapevolezza nel bosco contribuisce poi a ridurre la pressione e i livelli di colesterolo. Per ottenere questi benefici non occorre rifugiarsi tutti i giorni tra gli alberi – il mio consiglio è di trascorrere una o due ore nel bosco, circa tre volte a settimana.
Il bosco riporta in equilibrio il nostro sistema nervoso vegetativo.
Il bagno di bosco ha effetti positivi anche su malattie psichiche?
Sonja Grossenbacher: Certamente. Mi capita spesso di accompagnare nel bosco persone che soffrono di depressione o di disturbi ansiosi. Il bagno di bosco è un toccasana in questi casi. Molte di queste persone, infatti, sono intrappolate nei loro pensieri negativi e si lasciano sopraffare dalla tristezza e dall’apatia. Con gli esercizi nel bosco cambiano completamente prospettiva e tornano ad avere pensieri, sensazioni ed emozioni positive.
Proviamo allora il bagno di bosco – serve un corso o basta semplicemente un bosco?
Sonja Grossenbacher: Il bagno di bosco si può fare in assoluta autonomia. All’inizio consiglio comunque un corso per capire bene la pratica, scoprire le possibilità e imparare alcuni esercizi di consapevolezza. In questo modo sapremo cosa fare una volta nel bosco.
C’è una stagione ideale per il bagno nel bosco?
Sonja Grossenbacher: No, ogni stagione ha il suo bello. In inverno magari serve un po’ più di forza di volontà. Ma una volta superato lo scoglio iniziale, l’esperienza è magnifica. Nei mesi freddi, poi, il bosco è solitamente più tranquillo. È in primavera, estate e autunno, però, che il bosco è teatro di meraviglie.
Per esempio?
Sonja Grossenbacher: In queste stagioni, l’aria sotto gli alberi si impregna di oli essenziali. E noi inaliamo sostanze chimiche vegetali, tra cui i cosiddetti terpeni, che rinforzano il sistema immunitario. Il loro effetto si può rilevare anche in seguito negli esami del sangue. Facendo una lunga passeggiata nel bosco di circa due o tre ore, respiriamo questi terpeni e le cellule natural killer nel sangue aumentano. Queste sono le cellule che neutralizzano le cellule degenerate o infettate da virus.
Non tutti però abitano vicino a un bosco. Ci sono esercizi efficaci anche fuori dal contesto verde?
Sonja Grossenbacher: Certo. Per esempio, si può portare un ramo di abete in ufficio e simulare così cinque minuti di bagno nel bosco. Basta sfregare tra di loro i rametti e gli aghi e annusare l’aroma sprigionato. L’effetto è estremamente rinfrescante e sembra quasi di teletrasportarci nel bosco. Oppure ci possiamo ritagliare cinque minuti per guardare fuori dalla finestra, contemplando la natura. Piccole pause ed esercizi come questi ci aiutano a ritornare nel qui e ora.
Sonja Grossenbacher è nata nell’Emmental e ha conseguito un diploma di studi dedicati a boschi e salute, oltre ad essere specializzata in coaching e consulenza psicologica (sportiva). L’esperta organizza e guida diversi tour, workshop e corsi di bagno nel bosco.