«L’intestino è un’enorme superficie di comunicazione con il mondo esterno», sostiene il dr. med. Joachim Mertens. Come la pelle, ma posto all’interno del corpo, l’intestino è in costante contatto con l’ambiente esterno e ne è quindi condizionato. «È importante ricordarlo, per comprendere i meccanismi alla base della salute intestinale.»

Joachim Mertens

PD dr. med. Joachim Mertens è gastroenterologo (patologie dell’apparato digestivo) specializzato in epatologia (malattie del fegato) e medicina interna generale al centro di gastroenterologia della Clinica Hirslanden di Zurigo.

Struttura e funzione dell’intestino

L’intestino si estende dal piloro all’ano e si divide in intestino tenue e intestino crasso.

L’intestino tenue, lungo dai tre ai cinque metri, è collegato allo stomaco e si trova ripiegato nella cavità addominale. Assorbe il chimo prodotto dall’azione dei succhi gastrici e scompone i nutrienti nei loro componenti chimici con l’aiuto degli enzimi e della bile. I nutrienti vengono così trasportati dal sangue fino agli organi.

Il chimo viene poi spinto nell’intestino crasso, situato nel basso ventre destro e lungo da uno a un metro e mezzo circa; qui gli vengono sottratti l’acqua e i sali. L’ultimo tratto è costituito dall’intestino retto, lungo 16 centimetri, dove le feci si raccolgono prima della loro espulsione.

Fondamentale in tutto il processo digestivo è il ruolo ricoperto dal microbiota intestinale, un complesso ecosistema di microrganismi, la cui diversità e corretto equilibrio sono essenziali per la salute.

Perché è così importante mantenere l’intestino sano

L’intestino influisce sulla salute in modo molto più significativo di quanto a lungo ritenuto. «Solo negli ultimi anni abbiamo compreso la stretta correlazione tra la salute dell’intestino e quella dell’intero organismo», spiega Joachim Mertens. «È stato dimostrato come la funzione intestinale influisca sul sistema nervoso e immunitario, sul metabolismo, sulla psiche e sullo sviluppo di patologie come il diabete, il cancro, le malattie autoimmuni, i disturbi cardio-circolatori e le depressioni.»

Oltre ad assorbire i nutrienti, l’intestino ha un ruolo importante nel difendere l’organismo dalle sostanze dannose: è qui infatti che si trova circa il 70-80% delle cellule immunitarie del nostro corpo, che ci proteggono dalle malattie e rafforzano le difese immunitarie. Nelle pareti dell’intestino tenue vengono inoltre prodotti diversi ormoni.

«È stato dimostrato che l’intestino ha effetti sul sistema nervoso e immunitario, sul metabolismo, sugli stati psichici e sullo sviluppo delle malattie.»

Come funziona l’asse intestino-cervello

«L’intestino viene anche chiamato il nostro secondo cervello», afferma Joachim Mertens. Di conseguenza anche la nostra disposizione mentale condiziona la funzione dell’apparato gastrointestinale. «A chi non è successo di sentire l’urgenza di andare in bagno prima di affrontare situazioni stressanti come un esame o una presentazione.» Vale però anche il contrario: «I disturbi gastrointestinali si ripercuotono spesso anche sulla psiche: le malattie infiammatorie intestinali, in particolare, producono disturbi anche a livello psichico.»

L’intestino è dotato di un complesso sistema nervoso in costante comunicazione con il cervello. Lo scambio di informazioni sull’asse intestino-cervello e lungo il nervo vago avviene in entrambe le direzioni. La comunicazione tra l’intestino e il cervello è stabilita attraverso neurotrasmettitori come la serotonina, l’ormone della felicità, che viene prodotta per il 95% nell’intestino.

Se viene compromesso l’equilibrio del microbiota, non viene più prodotta abbastanza serotonina. Di conseguenza si può incorrere in stati di malessere, disturbi del sonno, stati d’ansia o tendenze depressive. Viceversa, anche condizioni di stress mentale possono impoverire la popolazione di batteri benefici nell’intestino e quindi debilitare le difese immunitarie.

Un intestino sano può influire positivamente sul nostro benessere. Un’alimentazione sana, sufficiente attività fisica e il riposo sono molto importanti per mantenere l’equilibrio del microbiota e quindi anche della nostra psiche.

L’importanza del microbiota per la salute dell’intestino

Un microbiota sano aiuta la digestione, rafforza il sistema immunitario e stimola persino il metabolismo e il benessere generale. È fondamentale mantenere la biodiversità dei microrganismi, e la si può favorire adottando una dieta equilibrata e ricca di fibre.

Tipici sintomi di un microbiota alterato sono gonfiori, flatulenza, stitichezza o diarrea. Una tale condizione, protratta nel tempo, può generare un maggiore rischio di sviluppare patologie infiammatorie intestinali, frequenti infezioni, malattie autoimmuni e malattie psichiche. Anche lo stress o l’assunzione di antibiotici può alterare il giusto equilibrio dei microrganismi che compongono il microbiota intestinale.

Che ruolo svolgono i batteri per la salute intestinale?

I batteri intestinali, che costituiscono la maggior parte del microbiota, svolgono un ruolo cruciale per la salute dell’intestino. Aiutano la digestione, rafforzano il sistema immunitario, proteggono da germi patogeni e regolano le infiammazioni. Producono vitamine e ormoni e condizionano la psiche attraverso l’asse intestino-cervello.

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Consigli dell’esperto per un intestino sano

«Un’alimentazione equilibrata è ciò che influisce maggiormente sul microbiota e quindi sulla salute dell’intestino. Vi sono però anche altri fattori che incidono sul microbiota», afferma Joachim Mertens. Ecco i suoi consigli.

  1. Alimentazione equilibrata e salute intestinale

    Un’alimentazione ricca di fibre, che comprende frutta, verdura, cereali integrali e legumi, aiuta la digestione e sostiene i batteri benefici dell’intestino. Anche i probiotici sono importanti: questi microrganismi vivi aiutano a mantenere l’equilibrio della flora intestinale. I probiotici sono contenuti in alimenti fermentati come lo yogurt, i crauti e il kefir.

    Per una buona digestione è anche indispensabile assicurare un’abbondante assunzione di liquidi. L’acqua aiuta a trasportare i nutrienti attraverso il tratto digestivo. Occorre limitare il consumo di zuccheri e prodotti ultraprocessati in quanto compromettono la salute dell’intestino.

    Trovate ulteriori consigli pratici per un’alimentazione che aiuta a mantenere sano l’intestino nell’articolo sul tema Microbiota.

  2. Movimento e salute intestinale

    Praticare regolarmente attività fisica è fondamentale per una sana digestione. Il movimento stimola la funzione intestinale, aiutando a prevenire la stitichezza. Anche solo adottare l’abitudine di fare una passeggiata digestiva può essere utile.

    L’ideale è fare del movimento dai 30 ai 60 minuti al giorno, come camminare, fare trekking, andare in bicicletta o nuotare. Anche le faccende domestiche, il giardinaggio o lo yoga hanno un effetto benefico.

  3. Il sonno e i suoi effetti sull’intestino

    Dormire bene e a sufficienza è importante per una digestione sana. Tra l’ultimo pasto e il momento di coricarsi deve intercorrere un tempo sufficiente per consentire all’organismo di assimilare gli alimenti.

    Durante il sonno le cellule del corpo e il sistema immunitario si rigenerano. La carenza di sonno invece grava sull’apparato digerente, altera l’equilibrio biologico nell’organismo e influisce negativamente sul microbiota.

  4. Gestione dello stress e relax per un intestino sano

    Lo stress può alterare fortemente l’equilibrio dei batteri intestinali, disturbando la funzione digestiva e compromettendo la salute psico-fisica. Per mantenere in salute il nostro intestino è perciò essenziale sapere gestire i livelli di stress.

    Rilassare la mente fa bene alla salute dell’intestino e ne fortifica le funzioni. Pratiche quali la meditazione e lo yoga aiutano a rilassarsi e ad abbattere gli stati di tensione.

Quando conviene consultare un medico

«In un normale stato di salute non si dovrebbero avere problemi di digestione», afferma Joachim Mertens. Leggeri fastidi si possono generalmente attenuare seguendo un’alimentazione sana. Può essere utile richiedere una consulenza nutrizionale.

Se invece subentrano improvvisi cambiamenti e si accusano continui disturbi che si protraggono per oltre due settimane è importante richiedere un accertamento medico. Anche i problemi psicosomatici possono manifestarsi come disturbi intestinali e pertanto non devono essere ignorati.
Gli esami preventivi possono ridurre enormemente il rischio di cancro al colon. Per questo, a partire dai 50 anni di età viene raccomandata una colonscopia, da ripetersi ogni 10 anni. In alcuni cantoni invece ogni due anni viene effettuato l’esame del sangue occulto nelle feci (FIT).

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